- Che cos’è l’ossido nitrico?
- Qual è la sua funzione?
- L’amplificazione del danno ossidativo
- Come sostenere la produzione di ossido nitrico
Che cos’è l’ossido nitrico?
L’ossido nitrico è un radicale libero prodotto da 3 isoforme dell’enzima ossido-nitrico-sintasi (NOS):
- neuronale (nNOS);
- inducibile (iNOS);
- endoteliale (eNOS)
Per la sintesi, tutte le isoforme NOS utilizzano l’aminoacido L-arginina e ossigeno molecolare.
L’ossido nitrico vascolare è prodotto principalmente da eNOS – enzima espresso costitutivamente nell’endotelio – la cui attivazione è determinata da sforzo di taglio o da sostanze quali bradichinina e acetilcolina.
Qual è la sua funzione?
L’ossido nitrico prodotto è una molecola molto labile, ha un’emivita di pochi secondi, per cui la sua azione è a livello locale: diffonde dalle cellule endoteliali a quelle muscolari lisce, determinando vasodilatazione; inoltre diffonde anche al sangue, svolgendo azione di inibizione sull’adesione e aggregazione piastrinica.
Svolge anche funzione antiaterogenica attraverso diversi meccanismi:
- prevenzione dell’adesione leucocitaria all’endotelio vasale e della migrazione leucocitaria nella parete vascolare: tali fenomeni sono alla base del processo di formazione dell’ateroma;
- inibizione dell’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL, noto anche come “colesterolo cattivo”), evento che innesca l’aterosclerosi;
- inibizione della proliferazione delle cellule muscolari lisce.
Sembra inoltre favorire la biogenesi mitocondriale, il che migliora l’efficienza energetica cellulare.
Modelli sperimentali hanno dimostrato che la deplezione dei geni codificanti per eNOS induce iperinsulinemia e resistenza insulinica.
L’amplificazione del danno ossidativo
In caso di sovraproduzione di ROS, in particolare dell’anione superossido, l’ossido nitrico è trasformato, per reazione chimica, in perossinitrito – dotato di un elevato potere ossdante.
Il danno quindi è doppio, in quanto si riduce la presenza di una sostanza fisiologicamente fondamentale e, contemporaneamente, ne viene prodotta una nociva.
La conseguente riduzione della capacità vasodilatatoria determina un aumento della pressione capillare, quindi un incremento dei liquidi ceduti ai tessuti e un incremento nella possibilità di sviluppare edema.
Come sostenere la produzione di ossido nitrico
- Attività fisica: migliora la capacità produttiva di ossido nitrico da parte dell’organismo;
- assunzione di antiossidanti: ne preserva la deplezione indotta dallo stress ossidativo;
In particolare, il Resveratrolo migliora la vasodilatazione dipendente dall’endotelio.
Tra i meccanismi proposti si annoverano:
- upregulation dell’espressione e stimolazione dell’attività di eNOS;
- inversione del disaccoppiamento di eNOS, fenomeno che si verifica in condizioni di stress ossidativo persistente, in cui l’enzima non produce ossido nitrico, ma radicale superossido.
Le OPC, contenute nei semi di Vite rossa, sono in grado di aumentare la produzione di ossido nitrico. Sono considerate le principali responsabili degli effetti benefici del vino rosso: nelle regioni produttrici di vini rossi, con il più alto tenore in OPC, è stata riscontrata longevità nella popolazione.