Ritorno venoso: cos’è?
Per facilitare la risalita del sangue al cuore, le vene sono dotate di valvole a nido di rondine, ovvero strutture che permettono un’unica direzione di scorrimento, evitando movimenti retrogradi.
Fisiologia
Tra i vari fattori che influenzano il ritorno venoso si annoverano:
- pompa muscolare: la contrazione della muscolatura scheletrica circostante la vena spinge il sangue verso l’alto, mentre la direzione verso il basso è esclusa dalla valvole a nido di rondine;
- pompa toraco-addominale o respiratoria: la pressione intratoracica (endopleurica) e intraddominale variano durante la respirazione; con l’inspirazione il diaframma si abbassa, aumenta la pressione intraddominale e si riduce quella intratoracica. Tale differenza richiama sangue dalle vene toraciche al cuore, e contemporaneamente chiude le valvole delle vene situate al di sotto del diaframma; con l’espirazione, il diaframma si alza, la pressione intraddominale si riduce, si aprono le valvole delle suddette vene;
- gradiente venoso: è il risultato della spinta cardiaca: la pressione venosa si riduce passando dai capillari (15-20 mmHg) all’atrio destro (0-2 mmHg), in posizione supina;
- tono venoso: rappresenta la capacità della parete venosa di resistere alla pressione ematica;
- meccanismo del piano valvolare: si riferisce all’azione di aspirazione esercitata dall’atrio destro sulla vena cava superiore, come conseguenza della sistole ventricolare destra.
Consigli per il mantenimento
Per mantenere un efficiente ritorno venoso, gli unici, tra i fattori sopraindicati, che possono essere influenzati dalle scelte individuali sono:
– pompa muscolare: l’attività fisica comporta contrazioni muscolari che esercitano una pressione sulla parete venosa, contribuendo così alla risalita del sangue dalle estremità verso il cuore;
– tono venoso: su tale aspetto la corretta nutrizione svolge un ruolo fondamentale. Se gli antiossidanti vegetali, in genere, hanno dimostrato azione protettiva venosa, la classe dei polifenoli estratti dalla Vite rossa (foglie e semi) ha uno specifico effetto di rinforzo sul tono vascolare, il che favorisce sia gli scambi tra interstizio e sangue, sia il ritorno venoso.